I personaggi storici

I principali personaggi che hanno fatto la storia dello Stato Pallavicino:

Uberto “Il Grande” (1197-1269)
Uberto detto “Il Grande” prende parte, poco più che ventenne, alla prima crociata voluta da Papa Onorio III e successivamente ad una spedizione tesa al rafforzamento del nuovo Impero Cristiano d’Oriente. Le sue innate doti di intelligenza, unite all’attitudine al comando e all’esperienza accumulata durante gli anni in Oriente, lo hanno portato a diventare uno dei massimi esponenti ghibellini del suo tempo. Grazie ai meriti acquisiti, nel 1239 l’Imperatore Federico II lo nomina Vicario Imperiale in Lunigiana, in Versiglia e Garfagnana e gli conferma anche l’investitura dello Stato Pallavicino. In un secondo tempo ottiene dall’Imperatore Corrado IV la nomina di Vicario Imperiale di tutta la Lombardia. Uberto estese il suo controllo a numerose città dell’Italia settentrionale fino a prefigurare una signoria paragonabile a quella che sarebbe stata costituita solo più tardi dai Visconti. Lo storico Fra Salimbene de Adam, nella sua “Cronica”, scrive che Uberto “aveva il dominio delle città di Brescia, Cremona, Piacenza, Tortona, Alessandria, Pavia, Milano, Como, Lodi, e che poteva avere cavalieri da Vercelli, da Novara, da Bergamo e anche da Parma, anche se gli era avversa, e che mai l’Imperatore era riuscito a tanto”. La sua fortuna ebbe fine con il crollo della potenza sveva e il sopravvento della fazione guelfa su quella ghibellina. Si ritirò nel 1268 nell’inaccessibile rocca di Gusaliggio in Valmozzola, dove morì l’anno successivo.
 

Rolando“Il Magnifico”(1394-1457)
Valente uomo di guerra, detto “il Magnifico”, oltre che per la sua capacità di “giostrare tra i potenti dell’Italia padana” anche e soprattutto per l’opera di riassetto e di riorganizzazione del proprio feudo, che culminò con l’emanazione nel 1429 di un corpo di norme dette “Statuta Pallavicina”, testo legislativo civile e penale che rimarrà in vigore fino all’Ottocento e con il quale seppe riorganizzare in modo moderno il proprio Stato. Rolando conservò la marca sovrana, vicariato e feudo immediato dell’Impero, detto “Stato Pallavicino” che comprendeva un vasto territorio tra i fiumi Po, Nure, Taro e l’Appennino, con capitale Busseto.

Gianlodovico Pallavicino (1425 - 1481)
Figlio di Rolando “Il Magnifico”, nel 1479 lasciò la città di Busseto al fratello Pallavicino Pallavicino per fondare una nuova capitale dello Stato, Cortemaggiore. Perfetto esempio di urbanistica rinascimentale,  Cortemaggiore rimane uno dei pochi esempi di città edificata secondo i principi della "città ideale" dettati da Leon Battista Alberti.